in legno di tiglio e osso, scolpite a tutto tondo a raffigurare figure di contadini
Le figure, scolpite con maestria, mostrano due personaggi vestiti con abiti strappati, segno evidente delle difficoltà economiche e della condizione di povertà dei soggetti rappresentati. Gli intagli in avorio sottolineano i dettagli anatomici e le espressioni facciali, esprimendo un forte pathos che rende questi pezzi particolarmente realistici e toccanti.
La figura maschili e quella femminile sono scolpite con una notevole attenzione al dettaglio, come si evince dalle pose, dalle mani e dagli abiti logori, che trasmettono il senso di disagio sociale che queste figure incarnano. Il contrasto tra il legno scuro e l’avorio chiaro crea una composizione visiva suggestiva, enfatizzando le aree scoperte della pelle attraverso un raffinato gioco di chiaroscuro.
Nel contesto del XVIII secolo, rappresentazioni di mendicanti o figure di basso ceto sociale avevano anche un significato morale ed educativo, richiamando alla mente temi religiosi di carità e compassione. Queste sculture, quindi, potrebbero aver avuto non solo un valore estetico, ma anche un intento didattico o simbolico, invitando l'osservatore a riflettere sulla fragilità della condizione umana.
Le due sculture sono caratteristiche della produzione tedesca ispirata allo scultore tirolese Simon Troger (1683-1768).
Altezza x larghezza x profondità figura maschile: 23 x 9 x 8 cm; peso: 210 gr
Altezza x larghezza x profondità figura femminile: 21,5 x 8,6 x 8 cm; peso: 250 gr