Artista caravaggesco attivo a Roma, prima metà XVII secolo
Ecce Homo
Olio su tela
cm. 96x75. Con cornice
Questa intensa rappresentazione di Cristo tradisce una cultura figurativa molto composita, che combina inflessioni venete di marca tizianesca, aggiornate alla luce di Caravaggio ma anche del Guido Reni romano, non senza recepire accenti naturalisti di marca napoletana, che rimandano soprattutto a Battistello Caracciolo. Il punto di riferimento più marcato sembra da individuare nel levigato caravaggismo di Bartolomeo Manfredi, forte di un plasticismo e di un magistero disegnativo che ben si confanno alla nostra tela. In particolare, appare stringente il confronto con la figura di Cristo dell'Ecce Homo oggi al Brook Museum di Memphis, probabilmente eseguito verso il 1613 (vedi G.Papi, Bartolomeo Manfredi, Soncino, CR, 2013, p. 16), quasi sovrapponibile a quella del nostro dipinto.