Questa tela inedita rappresenta uno dei miracoli di Gesù meno frequentati dalla pittura del Seicento: la guarigione dell'idropico, avvenuta di sabato in casa di uno dei capi dei farisei (Luca, 14, 1-6). Il soggetto fu raffigurato almeno altre due volte da Gregorio Preti, in un caso, databile a metà del quarto decennio, anche in collaborazione del fratello minore Mattia (vedi l'ampia trattazione di R. Lattuada, da ultimo in Il trionfo dei sensi. Nuova luce su Mattia e Gregorio Preti, Roma 2019, n. 3, pp. 136-139). Tutte le versioni note, compresa quella qui in oggetto, non dovrebbero scavallare la metà del quinto decennio e dal punto di vista stilistico rispondono a uno stretta adesione caravaggesca, ormai peraltro demodé, in cui risulta evidente la combinazione, tipica per il pittore in quegli anni, di suggestioni romane e napoletane.