Valutazione Giovan Francesco de Rosa detto Pacecco de Rosa
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                        Biografia
                    
                
               Giovan Francesco De Rosa, noto come Pacecco De Rosa, è stato uno dei principali pittori napoletani del Seicento, nato a Napoli il 26 dicembre 1607 e ivi deceduto nel 1656. Figlio del pittore manierista Tommaso De Rosa e di Caterina De Mauro, Pacecco crebbe in un ambiente artistico particolarmente stimolante, essendo imparentato con diversi pittori della scena napoletana: la madre, rimasta vedova, si risposò con Filippo Vitale, mentre la sorella Diana fu tra le rare pittrici donne del periodo. Pacecco iniziò la sua formazione nella bottega di Vitale, dove si avvicinò al naturalismo caravaggesco, per poi sviluppare uno stile più classicizzante, influenzato dalla maniera del Domenichino e di Massimo Stanzione.
La sua produzione artistica si distingue per il purismo e la raffinatezza cromatica, con una particolare attenzione alla resa dei colori e alla luminosità delle tele. Pacecco De Rosa fu apprezzato da importanti ordini religiosi e famiglie nobili napoletane, che gli commissionarono numerose opere, testimoniando il suo successo e la stima di cui godeva. Tra le sue opere più note si ricordano dipinti come 'Santo Stefano Martire', 'Santa Maria Egiziaca', 'Santa Caterina e Santa Dorotea' e 'Lot e le figlie', che evidenziano la sua abilità nel trattare soggetti sacri e mitologici con grande sensibilità e tecnica.
La sua morte avvenne durante la peste del 1656, ma la sua eredità artistica rimane viva nelle chiese e nei musei napoletani, dove molte delle sue opere sono ancora conservate. Pacecco De Rosa è considerato un 'poeta del colore', capace di esprimere attraverso la pittura una profonda spiritualità e una raffinata eleganza formale, che lo hanno reso uno dei protagonisti indiscussi della pittura barocca napoletana.
        La sua produzione artistica si distingue per il purismo e la raffinatezza cromatica, con una particolare attenzione alla resa dei colori e alla luminosità delle tele. Pacecco De Rosa fu apprezzato da importanti ordini religiosi e famiglie nobili napoletane, che gli commissionarono numerose opere, testimoniando il suo successo e la stima di cui godeva. Tra le sue opere più note si ricordano dipinti come 'Santo Stefano Martire', 'Santa Maria Egiziaca', 'Santa Caterina e Santa Dorotea' e 'Lot e le figlie', che evidenziano la sua abilità nel trattare soggetti sacri e mitologici con grande sensibilità e tecnica.
La sua morte avvenne durante la peste del 1656, ma la sua eredità artistica rimane viva nelle chiese e nei musei napoletani, dove molte delle sue opere sono ancora conservate. Pacecco De Rosa è considerato un 'poeta del colore', capace di esprimere attraverso la pittura una profonda spiritualità e una raffinata eleganza formale, che lo hanno reso uno dei protagonisti indiscussi della pittura barocca napoletana.