52
Giovan Francesco de Rosa Pacecco de Rosa (Napoli, 1607 - Napoli, 1656)
Maddalena in meditazione
Olio su tela
cm. 76x58,5. Con cornice antica
Il dipinto è accompagnato da un'expertise del prof. Nicola Spinosa.
Questo intenso dipinto, in ottimo stato di conservazione, è stato ricondotto a Pacecco De Rosa da Nicola Spinosa, che vi ha riconosciuto con sicurezza i caratteri stilistici e qualitativi tipici della piena maturità dell’artista. La Maddalena, colta nel momento della meditazione e del pentimento, regge un teschio – simbolo della caducità umana – e posa la mano sul petto in gesto di contrizione. La tela mostra una resa pittorica morbida e luminosa, attenta alla resa naturalistica e alla definizione dei volumi, con inserti di natura in posa che accentuano l’atmosfera raccolta e interiorizzata. L’opera si colloca intorno agli anni centrali del Seicento, nel periodo in cui Pacecco, formatosi accanto a Filippo Vitale, suo patrigno, assimila gli esempi di Massimo Stanzione e apre il suo linguaggio al classicismo di Guido Reni e del Domenichino. Confronti puntuali si trovano nella Sant’Orsola già alla Galleria Caylus di Madrid e nella Santa Caterina d’Alessandria in collezione privata (cfr. N. Spinosa, Pittura del Seicento a Napoli: da Caravaggio a Massimo Stanzione, Napoli 2010, pp. 231 e 235).
Questo intenso dipinto, in ottimo stato di conservazione, è stato ricondotto a Pacecco De Rosa da Nicola Spinosa, che vi ha riconosciuto con sicurezza i caratteri stilistici e qualitativi tipici della piena maturità dell’artista. La Maddalena, colta nel momento della meditazione e del pentimento, regge un teschio – simbolo della caducità umana – e posa la mano sul petto in gesto di contrizione. La tela mostra una resa pittorica morbida e luminosa, attenta alla resa naturalistica e alla definizione dei volumi, con inserti di natura in posa che accentuano l’atmosfera raccolta e interiorizzata. L’opera si colloca intorno agli anni centrali del Seicento, nel periodo in cui Pacecco, formatosi accanto a Filippo Vitale, suo patrigno, assimila gli esempi di Massimo Stanzione e apre il suo linguaggio al classicismo di Guido Reni e del Domenichino. Confronti puntuali si trovano nella Sant’Orsola già alla Galleria Caylus di Madrid e nella Santa Caterina d’Alessandria in collezione privata (cfr. N. Spinosa, Pittura del Seicento a Napoli: da Caravaggio a Massimo Stanzione, Napoli 2010, pp. 231 e 235).
€ 12.000,00 / 18.000,00
Stima
8.500,00 €
Base d'asta
€
La tua offerta
(Il Prezzo di riserva non è stato raggiunto)
(Il Prezzo di riserva è stato raggiunto)
Imposta la tua offerta massima
Asta Live 357
DIPINTI ANTICHI DAL XVI AL XIX SECOLO
Palazzo Caetani Lovatelli, gio 13 Novembre 2025
TORNATA UNICA 13/11/2025 Ore 15:00
Scopri lotti simili
DIPINTI ANTICHI DAL XVI AL XIX SECOLO
Lotto 53
Andrea Vaccaro
Santa Cecilia o Allegoria della Musica
DIPINTI ANTICHI DAL XVI AL XIX SECOLO
Lotto 85
Philipp Peter Roos detto Rosa da Tivoli
a) Gregge tra rovine romane con arco sullo sfondo; b) Gregge in un paesaggio con edificio sullo sfondo. [..]
DIPINTI ANTICHI DAL XVI AL XIX SECOLO
Lotto 47
Agostino Scilla
Poeta con libro e teschio
DIPINTI ANTICHI DAL XVI AL XIX SECOLO
Lotto 202
Artista emiliano, XVII secolo
Cena in Emmaus
DIPINTI ANTICHI DAL XVI AL XIX SECOLO
Lotto 58
Bernardo Cavallino
Sant'Antonio da Padova con il Bambino
DIPINTI ANTICHI DAL XVI AL XIX SECOLO
Lotto 168
Artista veneto, XVIII secolo
a) San Paolo; b) San Pietro. Coppia di dipinti
DIPINTI ANTICHI DAL XVI AL XIX SECOLO
Lotto 186
Artista emiliano, XVIII secolo
Cattura di Cristo
DIPINTI ANTICHI DAL XVI AL XIX SECOLO
Lotto 77
Giovanni Battista Recco
Natura morta con pescato, asparagi e cipolle
DIPINTI ANTICHI DAL XVI AL XIX SECOLO
Lotto 82
Carlo Amalfi
Ritratto di gentildonna con garofano in mano e collana di rubini
DIPINTI ANTICHI DAL XVI AL XIX SECOLO
Lotto 67