Valutazione Mattia Preti
Possiedi un'opera di Mattia Preti da vendere? Richiedi una stima gratuita e confidenziale.Bertolami Fine Art - Casa d'Aste può assisterti attraverso l'intero processo di vendita all'asta dei beni in tuo possesso, per valorizzarli al massimo.
                        Biografia
                    
                
               Mattia Preti, noto anche come il Cavalier Calabrese, è stato uno dei più importanti pittori italiani del Seicento e tra i principali esponenti della pittura barocca e caravaggesca. Nato a Taverna, in provincia di Catanzaro, il 24 febbraio 1613, Preti apparteneva a una famiglia del ceto intermedio locale, con radici nobiliari da parte materna. La sua formazione artistica iniziò a Roma, dove raggiunse il fratello Gregorio, anch’egli pittore, e si immerse nelle correnti artistiche del tempo, assimilando l’influenza di Caravaggio attraverso il maestro Battistello e venendo a contatto con opere di Guercino, Lanfranco, Reni e Rubens. A Roma, Preti si affermò come artista prolifico, realizzando affreschi in chiese prestigiose come Sant’Andrea della Valle e San Carlo ai Catinari.
La sua carriera si sviluppò tra Roma, Napoli e Malta, dove si trasferì nel 1661 e trascorse la maggior parte della sua vita. A Napoli, tra il 1653 e il 1660, lavorò intensamente, lasciando tracce significative della sua arte nella città partenopea. A Malta, Preti divenne uno dei principali artisti dell’Ordine Gerosolimitano, realizzando opere di grande impatto per la Cattedrale di San Giovanni a La Valletta e altre chiese dell’isola. La sua pittura, caratterizzata da un forte realismo, drammaticità e uso sapiente della luce, è stata definita da Roberto Longhi come «corposa e tonante, veristica e apocalittica».
Mattia Preti è ricordato anche per la sua attività di cavaliere, titolo conferitogli da papa Urbano VIII, e per la sua prolifica produzione, che comprende dipinti religiosi, ritratti e opere di grande formato. Le sue opere sono oggi conservate in musei e collezioni private in Italia, Malta e in tutto il mondo. La sua eredità artistica è particolarmente viva a Taverna, dove molte delle sue opere sono ancora visibili e celebrate come tesori locali. Mattia Preti morì a La Valletta il 3 gennaio 1699, lasciando un’impronta indelebile nella storia dell’arte italiana del Seicento.
        La sua carriera si sviluppò tra Roma, Napoli e Malta, dove si trasferì nel 1661 e trascorse la maggior parte della sua vita. A Napoli, tra il 1653 e il 1660, lavorò intensamente, lasciando tracce significative della sua arte nella città partenopea. A Malta, Preti divenne uno dei principali artisti dell’Ordine Gerosolimitano, realizzando opere di grande impatto per la Cattedrale di San Giovanni a La Valletta e altre chiese dell’isola. La sua pittura, caratterizzata da un forte realismo, drammaticità e uso sapiente della luce, è stata definita da Roberto Longhi come «corposa e tonante, veristica e apocalittica».
Mattia Preti è ricordato anche per la sua attività di cavaliere, titolo conferitogli da papa Urbano VIII, e per la sua prolifica produzione, che comprende dipinti religiosi, ritratti e opere di grande formato. Le sue opere sono oggi conservate in musei e collezioni private in Italia, Malta e in tutto il mondo. La sua eredità artistica è particolarmente viva a Taverna, dove molte delle sue opere sono ancora visibili e celebrate come tesori locali. Mattia Preti morì a La Valletta il 3 gennaio 1699, lasciando un’impronta indelebile nella storia dell’arte italiana del Seicento.